Freisa d'Asti DOC
La Freisa, vitigno tipicamente piemontese, ha una storia che si dipana lungo un periodo di almeno 500 anni.
Le prime documentazioni risalgono al 1500, ma la prima descrizione specifica si trova nell’opera “Sulla coltivazione delle viti” del Conte Nuvolose pubblicata a Torino nel 1798. Quest’opera fa il punto sulla viticoltura piemontese di fine ‘700, dove la Freisa è inserita tra le uve nere di prima qualità.
Quest’uva di colore blu-nero, coltivata in tutto il Monferrato , possiede la caratteristica di conferire al vino un gradevole profumo composito, con note di frutti di bosco.
Ha grappolo di grandezza media, allungato, poco alato; acino medio, leggermente ovale.
Il mosto ottenuto da queste uve viene vinificato per circa 4/5 giorni, a seconda dello svolgersi della fermentazione.
Qui subisce frequenti rimontaggi con cui viene fatto cadere a pioggia sulle vinacce, per favorire l’estrazione di colore e profumi contenuti nelle bucce ed un attento e costante controllo della temperatura di fermentazione in quanto un eccessivo surriscaldamento provocherebbe la perdita dei profumi.
Si procede poi alla fase di svinatura e, successivamente, all’affinamento che avviene in vasca per completarsi poi in bottiglia per almeno un altro mese, tutto nel rispetto delle tradizioni, ma con l’utilizzo di moderne attrezzature per offrire al consumatore un vino che rispetti la sua tipicità e allo stesso tempo sia igienicamente sicuro.
La sua leggera nota vivace lo rende un vino giovane, non adatto all’invecchiamento.
Questo pregiato vino, dal colore rosso rubino, ha un profumo floreale, fruttato.
Il suo gusto morbido, asciutto, con leggero retrogusto amarognolo, fa sì che si presti bene ad accompagnare primi e secondi piatti.